L’approccio al paziente con disordini temporo-mandibolari coinvolge numerosi specialisti, sia per escludere patologie non di pertinenza dell’odontoiatra (ad esempio condizioni nevralgiche che devono essere trattate del neurologo) che per trattare patologie sistemiche che hanno ripercussioni a livello delle articolazioni temporo-mandibolari (ad esempio lo psicologo per la gestione dello stress e di disturbi psicosomatici, il reumatologo per patologie come l’artrite reumatoide, etc).
Solitamente, le terapie di questi disturbi sono semplici e non invasive. Per prima cosa si spiega al paziente come funziona l’articolazione temporo-mandibolare, perché sente alcuni rumori e come gestire lo stress e la tensione emotiva legati a questi disturbi (terapia cognitiva), quali sono i comportamenti da evitare (terapia comportamentale). Un valido aiuto per attenuare la componente dolorosa, infiammatoria e di contrazione muscolare è rappresentato dalla terapia farmacologica.
Infine possono essere consigliati esercizi per gestire i movimenti articolari e realizzati ausili come bite e placche occlusali rimovibili, che vengono costruiti su misura per il paziente mediante impronte dentali e registrazione di un morso in cera.